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Quale tassazione per la casa in vendita #1

Quale tassazione per la casa in vendita

31/01/2024

Se stai valutando di mettere in vendita la tua proprietà, è importante comprendere le implicazioni fiscali legate alla transazione. Ecco una guida pratica che ti aiuterà a navigare tra le varie tasse per la vendita della casa, risparmiando tempo e ottenendo una chiara comprensione delle regole fiscali applicabili.

Quali tasse sulla vendita di un immobile

Destreggiarsi tra la burocrazia e le imposte legate alla vendita di una casa può diventare un compito complesso. Ecco perché è essenziale conoscere le diverse tasse coinvolte e quando è possibile beneficiare di esenzioni.

Decidere di vendere un immobile comporta per il venditore l’obbligo di pagamento di alcune imposte, regolate diversamente a seconda che si tratti della prima o della seconda casa e a seconda degli anni trascorsi dall’acquisto. Il versamento relativo alle tasse per la vendita della casa non è obbligatorio in alcuni casi, come vedremo più avanti.

Generalmente, esistono due opzioni tra cui il venditore può scegliere al fine di pagare correttamente le tasse per la vendita della casa, ovvero:

  • il regime di tassazione ordinaria
  • l’imposta sostitutiva

Tassazione Ordinaria
Con questa opzione, la plusvalenza generata dalla vendita viene tassata in base alle aliquote IRPEF. Le aliquote variano a seconda del reddito del venditore e vengono applicate nella dichiarazione dei redditi.

La tassazione ordinaria consente al venditore di calcolare le tasse per la vendita della casa attraverso le comuni aliquote IRPEF, divise in scaglioni per le persone fisiche. Ciò significa che la plusvalenza generata dalla vendita dell’immobile, ovvero il guadagno ottenuto dal proprietario, viene tassata direttamente in sede di dichiarazione dei redditi inserendo la plusvalenza sotto la voce “redditi diversi”. Gli scaglioni, con le relative aliquote, sono individuati come segue:

  • per i redditi inferiori o pari a 15.000 euro, l’aliquota è fissata al 23%;
  • per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro, l’aliquota è del 27%;
  • per i redditi compresi tra 28.001 e 55.000 euro, l’aliquota è pari al 38%;
  • per i redditi compresi tra 55.001 e 75.000 euro, l’aliquota è del 41%;
  • per i redditi di valore superiore a 75.001 euro, l’aliquota è del 43%.

Imposta Sostitutiva
Questa opzione prevede una tassazione separata sulla vendita dell'immobile con un'aliquota fissa del 26%. È necessario un atto notarile per richiedere questa modalità di pagamento.

Il nuovo regime fiscale, applicabile alle cessioni a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni e di terreni edificabili, prevede un'imposta sostitutiva sull'eventuale plusvalenza generata. Questa imposta sostitutiva può essere richiesta dalla parte venditrice e applicata dal notaio al momento della cessione.

È importante notare che non tutte le plusvalenze immobiliari sono soggette a tassazione. La tassabilità dipende da vari fattori, tra cui il periodo di possesso dell'immobile, la destinazione dell'immobile e il titolo di provenienza.

La determinazione della plusvalenza segue le stesse modalità del regime precedente, basata sulla differenza tra il corrispettivo incassato e il costo di acquisizione o costruzione dell'immobile, comprensivo degli oneri accessori.

Il nuovo regime si applica alle cessioni a titolo oneroso di immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni e di terreni edificabili. Questo include anche conferimenti in società e permute.

Dal punto di vista procedurale, l'applicazione del nuovo regime avviene su richiesta della parte venditrice al notaio, che si occupa del versamento dell'imposta sostitutiva e della comunicazione dei dati all'Agenzia delle Entrate.

È possibile applicare parzialmente l'imposta sostitutiva solo ai soggetti che ne facciano richiesta e che abbiano interesse a beneficiarne.

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