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L’emergenza Covid-19 travolge il mercato del mattone: ecco le considerazioni degli osservatori nel medio e lungo periodo

13/04/2020

Il coronavirus impatterà in modo prepotente sull’economia del nostro Paese. Commercio e turismo sono i settori più a rischio, ma il fermo delle attività ha riguardato anche il mercato immobiliare con le agenzie chiuse e tutti gli appuntamenti rimandati a data da destinarsi. Ma quanto influirà questa crisi sul mercato del mattone?

Ad azzardare una previsione ci ha pensato la società di consulenza Nomisma che ha diffuso i dati dell’Osservatorio sul mercato immobiliare 2020. E lo scenario – manco a dirlo – è drammatico. A causa del crollo delle compravendite e della discesa dei prezzi, il fatturato del settore residenziale subirà quest’anno una riduzione fra i 9 e i 22 miliardi di euro rispetto all’anno scorso, e siccome dalla crisi non si uscirà velocemente, il calo di fatturato cumulato nei prossimi tre anni potrebbe arrivare alla cifra di 122 miliardi di euro. Inoltre, l’istituto di ricerca bolognese si aspetta che l’erogazione di mutui quest’anno segni un crollo compreso fra -15% e -30%.

La prestigiosa società di consulenza ha un parametro di raffronto molto concreto:  «Il mercato immobiliare è profondamente legato all’andamento dell’occupazione. Tanto più cresceranno disoccupazione e cassa integrazione, tanto meno le famiglie compreranno casa». Nel suo scenario pre-crisi Nomisma si aspettava per il 2020 un tasso di disoccupazione in calo sotto il 10%: adesso la previsione è fra l’11% e il 12,4% con una tendenza a peggiorare negli anni successivi fino a oltre il 13% nel 2022. Ecco quindi, a cascata, la previsione di una brusca discesa del mercato immobiliare per le abitazioni residenziali che potrebbe registrare fra 50mila e 120mila compravendite in meno quest’anno rispetto alle 650mila previste pre-virus, cioè una caduta del mercato fra -8% e -18%.

Uno scenario nefasto a cui fa eco una domanda che in molti si pongono: i prezzi delle case caleranno? Nomisma in questo è molto chiara:la caduta delle transazioni non sarà accompagnato da una pari caduta dei prezzi, non nel breve periodo. Questo vuole dire che il mattone non avrà neanche la possibilità di diventare un bene rifugio per i risparmiatori in fuga dalle azioni e dalle obbligazioni a tasso zero.

Anche lo studio dell’Istituto Scenari Immobiliari conferma registrando una flessione del 7%  le compravendite di case in Lombardia nel primo bimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La diminuzione a Milano arriva al 12%. Queste le prime stime degli effetti del coronavirus sul mercato immobiliare e per il futuro non c’è apertura di spiragli positivi. Sicuramente, in un prossimo futuro, quest’emergenza cambierà il mercato, come avverte Mario Breglia, Presidente Scenari Immobiliari. «Aver vissuto per settimane in case vecchie o senza balconi, cambierà le prospettive di investimento della famiglia. Piuttosto che il nuovo modello di suv, meglio una casa con una stanza in più. La domanda residenziale, che è sempre di lunga durata, crescerà e avrà bisogno di prodotti (nuovi o di recupero) adatti ai tempi, immobili di alta qualità capaci di offrire un ambiente di vita e di lavoro sicuro e salubre».

Ma il momento buio che stiamo affrontando pone altre sfide: come si acquista una casa se non la si vede? Anche in questo caso, come con lo smart working, verrà in aiuto la tecnologia con la crescita di business legati ai tour virtuali,  la possibilità di effettuare “visite” attraverso il visore VR, come già avviene per alcune realtà di real estate. Anche in questo caso il processo di trasformazione digitale sarà inesorabile e sempre più centrale. Molti osservatori vedono il declino delle agenzie tradizionali con i negozi su strada a favore delle smart agency con intermediari che lavorano in mobilità.

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