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PROSPETTIVA:La riapertura delle agenzie essenziale alla ripresa del settore

22/04/2020

«Sono 200mila i posti di lavoro a rischio se i provvedimenti di chiusura si protrarranno oltre il 4 maggio» fanno sapere da Fiaip, la federazione degli agenti immobiliari. «La chiusura dei cantieri e delle agenzie immobiliari ha di fatto azzerato il numero dei contratti di compravendita e di locazione nel mese di aprile e questo trend proseguirà fino all’inizio della Fase 2».

Secondo Fiaip sono circa 65.000 i contratti di locazione di varie tipologie che non si sono potuti perfezionare e circa 20.000 quelli relativi ai trasferimenti immobiliari che non si sono potuti effettuare a causa dell’effetto coronavirus, ma che si effettueranno al termine del lockdown. 

Da segnalare, inoltre, come il ricorso allo smartworking e quindi al lavoro da casa, cambierà la prospettiva lavorativa di molti impiegati permettendo alle aziende di ridurre i costi di locazione dei propri uffici tramite la riduzione dei metri quadri locati o mediante la dismissione di alcune unità decentrate.

Fiaip predde quindi una forte riduzione dei canoni degli uffici, con una riduzione dei mq delle aziende. Diversa la situazione dei negozi, tra iq uali vanno distinti bar e ristoranti, molti purtroppo avviati alla chiusura, e negozi di alimentari che invece stanno benficiando in questa fase di consistenti aumenti delle vendite.

«La propensione all’investimento immobiliare da parte degli italiani si è maggiormenterafforzata,sicuramente a causa dell’incertezza dei mercati finanziari sottoposti alla globalizzazione, ma anche per una nuova
consapevolezza che vede nell’acquisto della propria abitazione l’approdo in un luogo sicuro per sé e per la propria famiglia» recita una nota.

Le agenzie, tra la’ltro, si stanno atrezzando per una riapertura in perfetta sicurezza, così emerge dalle dichiarazioni di molti professionisti. Se così fosse, coadiuvati dagli strumenti digitali che permettono di effettuare visite agli appartamenti stando comodamente a casa, le vendite si potrebbero riprendere.

Dall’Osservatorio Fiaip emerge che mentre le compravendite nel settore residenziale nel 2019 sono cresciute del 4%, i prezzi delle case sono scesi del 2,77%. Per gli altri settori si registra nel 2019 il segno meno per il segmento commerciale: valori di uffici (-4,39%), negozi (-4,13%) e capannoni ( -5,27%).

«Le transazioni immobiliari sono arrivate a sfiorare quasi quota 603mila. C’è voglia di casa in Italia e, se non ci fosse stata l’emergenza pandemica, sarebbe stato un altro anno buono per comprare immobili a prezzi che, nel corso del 2020, si sarebbero potuti ulteriormente stabilizzare» sottolinea Mario Condò de Satriano, Presidente del Centro Studi
Fiaip.

Nel 2019 si è registrato un ritorno di investitori nazionali ed internazionali interessati all'acquisto immobiliare, visti i prezzi in ribasso e i tassi di interesse dei mutui ai minimi storici. Come Fiaip riteniamo che la ragione di questo ritrovato interesse per il mattone sia dovuto anche alla crescente mancanza di fiducia nei confronti del sistema finanziario e agli scarsi rendimenti di investimenti quali obbligazioni e depositi bancari».

«Aumenta del 22%, nel 2019, il numero delle transazioni operate mediante agenti immobiliari- dichiara il presidente nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini -. Per far ripartire l’immobiliare e l’economia sarebbe
stato auspicabile, oltre all’introduzione della cedolare secca per tutte le tipologie di contratto, un Piano Nazionale di riforma strutturale per l’intero comparto attraverso una riduzione reale della tassazione e un
riordino complessivo della fiscalità immobiliare finalizzato a rendere il nostro Paese più attrattivo sia per gli investitori italiani che stranieri».

Dai dati dell’indagine per l’anno 2019 si rileva che le unità residenziali maggiormente compravendute sono per il 72% trilocali e per il 15% bilocali (miniappartamenti). L’ubicazione è prevalentemente posta in zone semicentrali e centrali e lo stato di conservazione che prevale è di alloggi
usati, ma in buono stato (65%) seguito dalle abitazioni da ristrutturare (18%). In nove realtà urbane ci sono stati aumenti dei prezzi: a Milano(+8,4%), Bologna (+8,0%) e Napoli (+ 2,5%). Le diminuzioni si registrano su base annua a Roma (-3,9%), Firenze (-3,5%), Palermo (-2,5%), Genova (-2,0%), Torino (- 0,5%), Cagliari (- 0,8%).

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